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Decreto MATTM 21 marzo 2018 n. 56

Made Green in Italy  è uno schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti o servizi calcolata considerando tutte le attività della catena di fornitura, dall’estrazione delle materie prime, attraverso la produzione e l’uso, fino alla gestione del fine-vita.

Tale schema adotta la metodologia PEF per la determinazione dell’impronta ambientale dei prodotti (PEF, Product Environmental Footprint), come definita nella raccomandazione 2013/179/UE della Commissione, del 9 aprile 201 e ha lo scopo di:

  • promuovere l’adozione di tecnologie e disciplinari di produzione innovativi, in grado di garantire il miglioramento delle prestazioni dei prodotti e, in particolare, la riduzione degli impatti ambientali che i prodotti hanno durante il loro ciclo di vita
  • rafforzare l’immagine, il richiamo e l’impatto comunicativo che distingue le produzioni italiane, associandovi aspetti di qualità ambientale, anche nel rispetto di requisiti di sostenibilità sociale;
  • rafforzare la qualificazione ambientale dei prodotti agricoli, attraverso l’attenzione prioritaria alla definizione di parametri di produzione sostenibili dal punto di vista ambientale e della qualità del paesaggio;
  • garantire l’informazione, in tutto il territorio nazionale, riguardo alle esperienze positive sviluppate in progetti precedenti, e in particolare nel progetto relativo allo schema di qualificazione ambientale dei prodotti che caratterizzano i cluster (sistemi produttivi locali, distretti industriali e filiere)

Il “Made Green in Italy” ha l’obiettivo di valorizzare sul mercato i prodotti italiani con buone/ottime prestazioni ambientali (garantite da un sistema robusto scientificamente) e punta con il suo logo a rendere riconoscibili i prodotti per i consumatori, così da incoraggiare scelte più consapevoli. La quantificazione delle prestazioni ambientali di un prodotto, infatti, basata su uno studio PEF completo, verificato e validato da un ente terzo indipendente, prevede tre classi di prestazione:

  • A (valore superiore al benchmark);
  • B (valore prossimo al benchmark);
  • C (valore inferiore al benchmark).

Ottengono l’uso del logo solo i prodotti in classe A e quelli in classe B (a fronte di un impegno dell’azienda a migliorare le proprie prestazioni).

La rilevante potenzialità dello schema in termini di supporto alle capacità competitive in chiave “green” delle imprese italiane risiede nel fatto che lo Schema MGI rappresenta una assoluta novità nello scenario della certificazione ambientale a disposizione delle strategie di marketing aziendale, ed è applicabile a tutti i prodotti (beni e servizi) che secondo le leggi esistenti (EU regulation 952/2013) hanno origine in Italia. Questo significa che un prodotto che non è 100% made in Italy e coinvolge altri paesi nella sua lavorazione può comunque aderire allo schema, se l’ultima sostanziale trasformazione, economicamente giustificata, avviene in Italia.

Le fasi

Il primo passo per rendere lo schema effettivamente applicabile ai prodotti nel mercato è l’esistenza di Regole di categoria di prodotto (RCP), ovvero di documenti contenenti indicazioni metodologiche che definiscono regole e requisiti obbligatori e facoltativi necessari alla conduzione di studi relativi all’impronta ambientale per una specifica categoria di prodotto. A proporre le RCP, che deve seguire la metodologia PEF,  possono essere soggetti (privati o pubblici) costituiti da almeno tre soggetti che rappresentino la quota maggioritaria del settore della specifica categoria di prodotto per la quale si intende proporre l’elaborazione di RCP.

I soggetti proponenti la RCP inviano al gestore dello schema, ovvero al Ministero dell’Ambiente presso la Direzione Generale per lo Sviluppo Sostenibile, per il Danno Ambientale e i Rapporti con l’Unione Europea e gli Organismi Internazionali, all’indirizzo mgi@pec.minambiente.it , la richiesta per elaborare una proposta di RCP relativa a una specifica categoria di prodotto, utilizzando il modulo A allegato al Regolamento

Una volta completato l’iter e l’approvazione di una RCP per un determinato settore, le aziende produttrici possono aderire allo Schema, completare uno studio PEF e, a fronte della documentazione richiesta, possono ottenere il logo “Made Green in Italy” per il proprio prodotto.

Quindi in sintesi la richiesta di adesione allo schema può essere effettuata se:

  • è disponibile e in corso di validità la RCP della categoria di prodotto in cui ricade lo specifico prodotto per cui si richiede l’adesione;
  • il prodotto per cui si richiede l’adesione allo schema è classificabile come prodotto “Made in Italy” ai sensi della lettera v), comma 1, dell’articolo 2 del Decreto MATTM 21 marzo 2018 n. 56.;
  • i documenti tecnici sono stati convalidati dopo essere stati sottoposti ad una verifica di parte terza indipendente con emissione dell’attestato.

A tal fine, il soggetto richiedente invia domanda di adesione allo schema mediante PEC all’indirizzo mgi@pec.minambiente.it, utilizzando il modulo C allegato al regolamento.

Chi ottiene il logo “Made Green in Italy”

Lo studio di valutazione dell’impronta ambientale contiene, nello specifico, il calcolo dei valori degli indicatori ambientali relativi alle tre principali categorie di impatto individuate dalle relative RCP e del valore ottenuto per aggregazione dei tre principali indicatori di impatto attraverso normalizzazione e pesatura.

Tale valore viene confrontato con il valore del benchmark definito all’interno delle stesse RCP e sulla base dello scostamento vengono individuate le tre classi di prestazione (A-B-C) . I prodotti che possono ottenere il logo “Made Green in Italy” sono quelli che presentano prestazioni ambientali pari o superiori al benchmark di riferimento (prodotti di classe A e di classe B).

I prodotti di classe C non possono ottenere l’uso del logo. I prodotti di classe B possono ottenere l’uso del logo ma devono prevedere un piano di miglioramento da implementare nell’arco dei tre anni di validità della concessione d’uso.

Vengono poi definite le regole di utilizzo del logo MGI (colori, dimensioni, asserzioni associate, modalità di apposizione e pubblicazione) che  rappresenta un’opportunità per promuovere l’impegno ambientale delle organizzazioni che aderiscono allo schema e valorizzare i loro prodotti facendo leva sulle caratteristiche ambientali.

L’organizzazione, a seguito del superamento della verifica per l’adesione allo Schema, riceve la licenza di utilizzo del logo MGI per un periodo di 3 anni. Trascorsi 3 anni dalla data di rilascio, l’utilizzo del logo è possibile solo se l’organizzazione supera la procedura di rinnovo dell’adesione allo Schema relativamente al proprio prodotto già qualificato “Made Green

L’impronta ambientale e la metodologia PEF nello schema “Made Green in Italy”

L’ ’impronta ambientale di un prodotto (inteso come “bene” o “servizio”, secondo la Norma ISO 14040:2006 sulla metodologia LCA – Life Cycle Assessement) è una misura fondata sulla valutazione delle prestazioni ambientali di un prodotto, analizzate lungo tutto il ciclo di vita, dall’approvvigionamento delle materie prime al fine vita, calcolate al fine di ridurre gli impatti ambientali di tale bene o servizio. Per la conduzione degli studi per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti e per l’elaborazione delle RCP, lo schema nazionale adotta la metodologia PEF e le “linee guida PEF” ovvero linee guida, metodi, prescrizioni tecniche ed altri documenti di interesse comune sviluppati nell’ambito della applicazione pilota europea del metodo PEF e approvate nell’ambito del progetto PEF della Commissione Europea.

Tali documenti sono:

  • Product Environmental Footprint (PEF) Guide; Annex II to the Recommendation 2013/179/EU, 9 April 2013. Published in the official journal of the European Union Volume 56, 4 May 2013
  • Product Environmental Footprint Category 1 Rules Guidance 2 (Version 6.3 – May 2018)
  • Elenco delle PEFCR europee

Le Regole finali sulla categoria dell’impronta ambientale dei prodotti (PEFCR) e le Regole settoriali sull’impronta ambientale delle organizzazioni (OEFSR) possono essere utilizzate per calcolare il profilo dell’impronta ambientale per prodotti e organizzazioni nell’ambito.

Le categorie di prodotto e le regole da applicare

Per categoria di prodotto (CP) si intende un gruppo di prodotti in grado di soddisfare funzioni analoghe, dove per prodotti si intendono sia beni manufatti che servizi oltre che prodotti intermedi e semilavorati . Le categorie di prodotto sono definite inbase alla classificazione CPA/NACE.

Le regole di categoria di prodotto (RCP) sono per così dire “le regole del gioco” e vengono definite in un documento che stabilisce le regole specifiche per il calcolo dell’impronta ambientale della categoria di prodotto a cui si riferisce. La richiesta da parte dei soggetti proponenti di elaborazione di una RCP deve pervenire sia se già esistono le RCP a livello europeo per quel prodotto, sia se si intende elaborare una RCP per una categoria di prodotto non esistente a livello europeo. Di seguito il link alle RCP già esistenti al livello europeo: http://ec.europa.eu/environment/eussd/smgp/PEFCR_OEFSR_en.htm

Nel primo caso, il soggetto proponente deve recepire le PEFCR (Regole di categoria di prodotto sviluppate a livello europeo in ambito PEF) in una proposta di RCP di livello nazionale aggiungendo i requisiti addizionali obbligatori e facoltativi previsti dal regolamento, così come riportati all’allegato I relativo art. 3, comma 1.

Recependo una PEFCR il mercato di riferimento, in base al quale sarà calcolato il benchmark, sarà quello europeo.

Le RCP che recepiscono le PEFCR europee sono sottoposte a consultazione pubblica solo per le parti aggiuntive vale a dire i requisiti addizionali obbligatori e facoltativi .

Nel secondo caso, ovvero se si intende elaborare una RCP per una categoria di prodotto non esistente a livello europeo, il mercato di riferimento, in base al quale sarà calcolato il benchmark, sarà quello italiano e la consultazione pubblica riguarderà l’intero testo della proposta di RCP.

Requisiti obbligatori e facoltativi delle RCP

Le RCP comprendono una serie di requisiti obbligatori e facoltativi. Fra i requisiti obbligatori c’è quello legato all’origine ed alla provenienza del prodotto, ovvero la tracciabilità del prodotto; in particolare nella RCP deve essere dichiarato che il prodotto è Made in Italy. Un prodotto è da considerarsi Made in Italy nei seguenti casi:

  • quando le merci sono interamente ottenute in Italia;
  • quando le merci alla cui produzione contribuiscono due o più paesi o territori hanno subito in Italia l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata a tale scopo, che si sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione.

La RCP deve inoltre riportare le tre categorie di impatto ritenute maggiormente significative e selezionate a valle dell’applicazione del metodo europeo di normalizzazione e pesatura, aggiornato dal Joint Research Centre (JRC) e deve riportare il valore del benchmark.

Le RCP sono sottoposte ad aggiornamento in uno dei tre casi di seguito elencati:

  • allo scadere della validità di quattro anni;
  • prima del termine di validità di quattro anni, qualora venga elaborata una PEFCR relativa alla medesima categoria di prodotto;
  • prima del termine di validità di quattro anni, quando si verificano evidenti modifiche sui processi, sulla normativa o sulle tecnologie applicate alla produzione dei prodotti oggetto del documento di RCP.

In tutti i casi, per aggiornare una RCP, il gestore dello schema avvia una consultazione pubblica della durata di trenta giorni

RCP in corso di validità

  • RCP “Tessuti di lana pettinata” (valida fino al 25 gennaio 2028)
  • RCP “Ausiliari e prodotti chimici per cuoio” (valida fino al 15 settembre 2027) RCP “Olio extra-vergine di oliva italiano” (valida fino al 14 settembre 2027) RCP “Macchine Lavapavimenti” (valida fino al 13 settembre 2027)
  • RCP “Kiwi” (valida fino al 10 settembre 2027) RCP “Pera” (valida fino al 10 settembre 2027)
  • RCP “Scatole in cartone ondulato” (valida fino al 13 settembre 2027) RCP “Formaggio Asiago DOP” (valida fino al 12 settembre 2027) RCP “Prosciutti crudi DOP” (valida fino al 7 settembre 2027)
  • RCP “Tessuti di filati sintetici e/o stampati” (valida fino al 28 luglio 2027). RCP “Foraggio a base di erba medica” (valida fino al 12 giugno 2027)
  • RCP “Mangime per animali destinati alla produzione di alimenti” (valida fino al 12 giugno 2027)
  • RCP ” Sistemi di tubazione in polietilene per la distribuzione di fluidi” (valida fino al 05 giugno 2027)
  • RCP “Sistemi di tubazione in polietilene per l’acqua sanitaria” (valida fino al 22 marzo 2027) RCP “Fusione di ghisa” (valida fino al 4 agosto 2026)
  • RCP “Grandi Casse in Polietilene” (valida fino al 1° marzo 2026)
  • RCP “Gelato in vaschetta e multipack ” (valida fino al 12 gennaio 2026)
  • RCP “Tabacco greggio” (valida fino al 12 novembre 2025
  • RCP “Carni suine, fresche o refrigerate” (valida fino al 2 novembre 2025) RCP “Carni bovine, fresche o refrigerate” (valida fino al 2 novembre 2025) RCP “Geotessili e prodotti correlati” (valida fino al 15 ottobre 2025)
  • RCP “Fusioni in acciaio” (valida fino al 15 ottobre 2025)
  • RCP ” Tessuti in lana cardata o peli fini cardati” (valida fino al 7 luglio 2025) RCP “Imballaggi in legno” (valida fino al 7 luglio 2025)
  • RCP “Formaggio Provolone Valpadana DOP” (valida fino al 30 giugno 2025) RCP “Formaggio Grana Padano DOP” (valida fino al 24 giugno 2025)
  • RCP “Servizi delle attività di lavanderia industriale” (versione aggiornata-pec prot. 23029 del 17.02.2023- valida fino al 18 giugno 2025)
  • RCP “Aceto” (valida fino al 15 giugno 2025) RCP Pasta secca (valida fino all’8 giugno 2025)
  • RCP Borse multiuso in PE (valida fino all’11 febbraio 2024)

RCP in corso di elaborazione

CATEGORIA DI PRODOTTOSOGGETTO PROPONENTE
AUSILIARI E PRODOTTI CHIMICI PER LA LAVORAZION E DEL CUOIOUNPAC-UNIONE NAZIONALE PRODUTTORI ITALIANI AUSILIARI CONCIARI
OLIO EXTRAVERGI NE DI OLIVAFEDEROLIO
MACCHINE PER LA PULIZIA DI PAVIMENTI E SUPERFICI AD USO INDUSTRIALEAFIDAMP – ASSOCIAZIONE FABBRICANTI E FORNITORI ITALIANI ATTREZZATURE MACCHINE PRODOTTI E SERVIZI PER LA PULIZIA
KIWICSO ITALY – CENTRO SERVIZI ORTOFRUTTICOLI SOCIETÀ COOPERATIVA
MANGIMI COMPOSTI, CON RIFERIMENTO A PRODOTTI PIÙ DI DETTAGLIO RISPETTO A PEFCRASSALZOO – ASSOCIAZIONE NAZIONALE TRA I PRODUTTORI DI ALIMENTI ZOOTECNICI
ASIAGO DOPCONSORZIO PER LA TUTELA DEL FORMAGGIO ASIAGO
SCATOLE CARTONE ONDULATOASSOGRAFICI – ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA INDUSTRIE GRAFICHECARTOTECNIC HE E TRASFORMATRICI
FORAGGIO A BASE DI ERBA MEDICAAIFE – ASSOCIAZIONE ITALIANA FORAGGI ESSICCATI
SISTEMI DI TUBAZIONE IN PE PER LA DISTRIBUZIO NI DI FLUIDIPOLIECO – Consorzio nazionale per il riciclaggio di rifiuti di beni in polietilene
SISTEMI DI TUBAZIONE IN PE PER ACQUA SANITARIAPOLIECO – Consorzio nazionale per il riciclaggio di rifiuti di beni in polietilene
TESSUTI DI FILATI SINTETICI (ESCLUSI QUELLI AD ALTA TENACITA’ O COSTITUITI DA LAMELLE O SIMILI) TINTI E/O STAMPATISISTEMA MODA ITALIA
PROSCIUTTI CRUDI ITALIANI DOPCONSORZIO PROSCIUTTO DI PARMA